Francesco Paolo Maria Di Salvia
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Gran Ballo in Epoca Fascista (RELOADED)

2/15/2017

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Antefatto di cronaca vera: la preside della scuola media Guido Alessi di Roma decide di organizzare un "Gran Ballo in Epoca Fascista" come evento collegato al progetto Ricostruire la Storia: l’epoca fascista nelle nostre scuole e nei nostri quartieri, che le è già stato approvato dal MIUR su basi solo generiche.

La circolare di presentazione: 
Si tratta di un Ballo che vuole riproporre il più possibile l’ambientazione fascista, pertanto saranno allestiti pannelli con immagini d’epoca, saranno proposte musiche tipiche del Ventennio e l’abbigliamento dei partecipanti dovrà essere il più fedele possibile al periodo in questione (sarà, quindi, necessario indossare almeno un accessorio a tema). 

Il Gran Ballo viene annullato il giorno seguente dopo le vivaci proteste di alcuni genitori.

Ecco. Davvero un peccato cancellare un evento del genere soltanto per qualche protesta! Sarebbe stata, invece, un'ottima occasione per insegnare la storia ai ragazzini facendogliela rivivere di persona. Anzi, per rendere l'esperienza ancora più significativa, io avrei cambiato il programma nel modo seguente:

Ore 17 - Flash mob. Gran Tumulto in Epoca Rossa, con i genitori contrari al vecchio programma, insieme ai propri figli, riuniti davanti alla scuola per protestare, indecisi se occupare la sala da ballo, o se subire le decisioni imposte dalla presidenza della scuola. I bambini secchioni osservano l'evento senza capirci molto.

Ore 17.30 - Pre-serata. Gran Stasi in Epoca Liberale, con i bambini secchioni vestiti di tutto punto che, dopo aver assisitito impotenti e confusi all'evento informale delle 17, vengono lasciati entrare nella scuola da soli; ma i ragazzini non sanno  ancora bene cosa fare: se unirsi all'evento delle 18, ormai imminente, oppure se tornare fuori per cercare, - magari con l'appoggio ufficioso dei bambini delle 18, - di rimandare a casa i bambini delle 17.

Ore 18 - Gran Ballo in Epoca Fascista, con i figli di tutti i genitori già fermamente d'accordo col programma precedente, che marciano sulla sala da ballo vestiti come i ricchi nei film dei telefoni bianchi, accompagnati dai figli dei genitori che "tanto questo o quello chissene", e dai figli dei genitori che "vabbe' ormai si era già deciso così", e dai figli dei genitori che "almeno facciamo bella figura con l'avvocato Ricciardi che ha tanto voluto l'evento e poi chissà". I secchioni del pre-serata si mescolano tra la folla cercando di fare i vaghi; ma vengono presto relegati in un angolino della sala da ballo.

Ore 19 - Gran Assalto in Epoca Resistenziale, con l'arrivo dei figli dei genitori contrari al programma originario che, dopo due ore di discussioni, decidono finalmente di occupare la sala da ballo, e scacciare via tutti i presenti. Alcuni secchioni, vestiti in maniera un po' meno formale, e ancora invisibili nel loro angolino, riescono a unirsi all'assalto facendo finta di essere sempre stati in compagnia dei bambini delle 17. Stessa cosa riescono a fare molti figli dei genitori che "tanto questo o quello chissene"; che anzi asseriscono di essere vittime dell'evento delle 18 e di non essere mai stati d'accordo col suo programma. Viene improvvisato un processo al figlio dell'avvocato Ricciardi, alla sua fidanzatina, e a tre dei suoi più fidati amichetti. Dopo averli messi sottosopra per un po', vengono fatti sparire dalla sala da ballo, e i capo-bambini delle 19 cominciano a credere di essersene liberati per sempre. Segue lungo dibattito su cosa fare adesso che la sala da ballo è stata conquistata e su quali regole imperiture adottare per il futuro benessere dell'area comune.

Ore 20.15 - Gran Stabilizazzione in Epoca Democristiana, con i bambini secchioni rimasti durante il dibattito, - supportati dal migliore tra i bambini delle 19 e fautore di una sorta di perdono ecumenico, - che riescono con uno stratagemma a far rientrare nella sala da ballo tutti i compagni rimasti chiusi fuori. Convincono, inoltre, i bambini delle 18 a usare il più sobrio cambio d'abiti che si sono portati da casa, svestendo quei ridicoli panni da telefoni bianchi. Invitano, allo stesso tempo, i bambini delle 19 a moderare i loro generosi slanci. I bambini delle 19 titubano; alcuni continuano a fare gli scalmanati e vengono chiusi fuori dalla sala da ballo; ma la maggior parte dei ragazzini è stanca e accetta l'accordo. Il redivivo figlio dell'avvocato Ricciardi si giustifica dicendo che è tutta colpa di suo padre: il ragazzino aveva ben altre intenzioni per la festa, ma il padre lo ha spinto allo scontro totale e a segregare nello sgabuzzino i bambini con cui non andava d'accordo; anzi, lui stesso si era tanto speso per bonificare il tavolo buffet dalla presenza degli orridi snack vegani, e ciò gli andava sicuramente riconosciuto. La festa si trasforma in un tranquillo miscuglio di ragazzini disorientati. I bambini secchioni sono i padroni indiscussi della sala da ballo: riorganizzano una parvenza di armonia collettiva: si parlicchia, si ballicchia, si mangiucchia. Con moderazione; almeno fino alle 21; quando si comincia a esagere un po'. In generale, ognuno si fa i cazzi propri nel proprio spazietto; e quasi tutto, all'apparenza, funziona come si deve.

Ore 21.30 - Gran Casino in Epoca Movimentata, con i bambini delle 19 che non si erano piegati alla normalizzazione delle ore 20.15, rientranti nella sala da ballo con l'unico obiettivo di riprendersela in nome di tutti i ragazzini del mondo. Molti bambini delle 19 che avevano in precedenza accettato l'accordo sembrano rinvigoriti dall'ingresso in sala dei vecchi compagni; e sono tutti più o meno coinvolti nel trambusto. Alcuni bambini, arrivati nella sala da ballo fuori tempo massimo, pieni di energia inespressa e incapaci di comprendere i precari equilibri del difficile compromesso che era stato raggiunto, sono tra i più facinorosi. Il capo-bambino secchione viene nascosto in uno sgabuzzino. Nessuno riesce più a trovarlo. Il nuovo capo-bambino secchione, neanche poi troppo scosso dalla sparizione del suo predecessore, si reca dal figlio dell'avvocato Ricciardi: comincia a insinuare che la situazione così proprio non va. Qualcosa va fatto; ma cosa? E se ne va. Il figlio dell'avvocato Ricciardi ci pensa su. Organizza gli amichetti in squadrette perché facciano calmare i bambini delle 21.30 con ogni mezzo necessario. Stavolta si tiene in disparte; eppure cade addirittura nel delirio di poter riconquistare la stanza per restaurare l'evento originario delle 18; magari con l'appoggio del silente figlio del cosiddetto colonnello Masturzo, principe del settore ittico. La tensione nella sala da ballo è palpabile. I bambini più morigerati sono ormai terrorizzati dallo stato di cose che si è venuto a creare. I primi bambini, stanchi, cominciano a sbaraccare per tornarsene nel privato rassicurante delle proprie camerette.

Ore 22 - Gran Riflusso in Epoca Deficitaria, con tutti i bambini ormai visibilmente spossati. "Ma chi ce lo fa fare?", si chiedono un po' tutti senza però ammetterlo con gli altri. I bambini rimasti in sala vengono portati spontaneamente dalla stanchezza a far finta che i conflitti non esistano. Si accorgono, anzi, di aver avuto fame per tutto il tempo. Si gettano in massa sul gigantesco timballo di bucatini con polpa di bovino, uova, burro, e mortadella, che era rimasto intonso al buffet per l'intero corso delle cinque ore precedenti. Consumano una cassa di magnum di spumante per riuscire a mandare giù il timballo. Sono bambini; non dovrebbero bere così tanto; ma che male c'è nel vivere un po' al di sopra della propria condizione? Un bambino che se n'era stato in disparte per tutto il tempo accende il proiettore che di solito serve ai professori per le loro barbose lezioni scolastiche. Lo dirige verso il muro centrale della sala da ballo per concedere a tutti gli amichetti una bella oretta di sana televisione defaticante, visibile da ogni angolo della stanza. La maggior parte dei bambini è ormai satolla, brilla, e giace intontita sulle sedioline disperse a macchia di gattopardo sul pavimento. Alcuni bambini cominciano a vomitare in maniera disordinata.

Ore 22.45 - Post-serata. Gran Rigetto in Epoca Vaffanculiera, con i bambini accasciati che continuano a vomitare nelle auto dei genitori. Si sentono nauseati soltanto nel ripensare agli avvenimenti del recente passato. Accusano, nel loro delirio alcolico, tutti gli altri bambini per tutti i propri problemi attuali.

Ore 23 - Il bidello Mario, inviato dall'austera preside, entra nella sala da ballo bestemmiando.
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    I have a swimming lesson in about five minutes.

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    Francesco Paolo Maria Di Salvia è nato a Salerno nel 1982.

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